Nappi VS Fusaro

29 10 2014

Voglio prendere le mosse dal dibattito fra la filosofa Valentina Nappi e il pornoattore Diego Fusaro… aspè, forse era il contrario? Boh, non ricordo. Comunque dico brevemente la mia.

Tanto per cominciare ho una naturale simpatia per la Nappi, perché non è un intellettuale di mestiere, ma è un intellettuale per vocazione. E’ una persona che sa pensare, e a noi non servono intellettuali di professione, a noi servono membri produttivi della società che poi, in separata sede, siano anche in grado di pensare e di fare filosofia. Proprio il fatto che quello non sia il suo mestiere permette alla Nappi di assumere punti di vista assolutamente controcorrente e che, checché ne dicano certi snob dell’intellighenzia italiana, sono anche assolutamente sensati.

Entrando nel merito di quello che effettivamente ella dice, io adoro la Nappi perché il suo è un punto di vista libertario. In Italia. E malgrado in Italia tutti si lamentino da sempre del superliberismo, l’Italia è sempre stato un paese con un economia d’ispirazione corporativista è una società di stampo reazionario. Nel mondo intellettuale le cose cambiano poco: il marxismo, generalmente in una declinazione cattocomunista, spadroneggia; ma non c’è una forte corrente libertaria, ovvero liberale sia in economia che nei costumi.

Abbiamo un bisogno disperato di figure intellettuali che rappresentino un punto di vista diverso e a mio avviso anche molto più interessante. E largamente esatto, poi: la Nappi è finita nelle mire di Fusaro perché ha ricordato che il fascismo si è sempre detto contro il capitale e a favore della piccola borghesia. Apriti cielo! Nooooo!
Ma ragazzi, è un’ovvietà questa, il fascismo ha alimentato gli interessi piccolo borghesi, e nel frattempo ha cercato di tenersi buoni sia il capitale che il proletariato in senso stretto dandogli qualche contentino. Sai che novità, è questo che la piccola borghesia fa: si ingrazia il grande capitale, tiene buono il proletariato, ed è quello che ha sempre fatto il fascismo.

Ma quella che capisco di meno è la rabbia di Fusaro.
Chiamiamo le cose col loro nome, Fusaro è un filosofo di stampo fascista. Chiaramente. Non è una reductio ad hitlerum, come sbraita lui, è semplicemente chiamare le cose col proprio nome. Certo, “fascismo” è una definizione un po’ confusa, ma per quanto sia un termine non facile, se devo pensare a un “intellettuale” odierno il cui pensiero si possa definire univocamente fascista è senza dubbio Fusaro. Lui presenta non un comunismo, un approccio rivoluzionario che prende le mosse dal capitalismo come suo superamento, ma un anticapitalismo nostalgico e reazionario e che, aggiungerei, viene insegnato dalle cattedre di un’università privata che gli paga un lauto stipendio per farlo.

Io sono radicalmente antimarxista, per me il marxismo degenera inevitabilmente in forme di fascismo quando è messo in pratica, ma ciò non toglie che almeno la lettera marxista non dica quello, la lettera marxista è superamento del capitalismo a partire da certe sue conquiste, non semplice anticapitalismo reazionario che poi nella prassi si vuol tradurre in capitalismo di stato. Quello si chiama fascismo, Fusaro è fascista, chi gli va dietro è fascista, e a questo punto la domanda interessante non è se lo sia o meno per davvero, ma perché fatichi tanto ad ammetterlo e continui invece a cianciare di essere marxista, e si incazzi tanto con chi lo chiama col suo nome, fascista.
In realtà la maggior parte dei suoi seguaci hanno già fatto il salto tranquillamente (o sono semplicemente rimasti dov’erano), e si dicono fieramente fascisti. Lui è un po’ più lento, per ora non gli piace essere definito fascista perché gli sembra un modo per screditarlo, e si lamenta di quanto sia “inutile l’antifascismo in assenza di fascismo” (mentre il fascismo c’è eccome: lui)… ma già ha iniziato a parlare di NWO, insomma è sulla strada di Povia, prevedo che diventerà sempre più reazionario e ridicolo col tempo, anche perché la sua carriera è arrivata ad uno stop per ora e ha bisogno di conservarsi una fetta di mercato ben precisa (non ci dimentichiamo che l’intellettuale di professione è uno che vende i propri pensieri e le proprie opinioni. Questo significa che non possono mai essere davvero completamente libere, ma devono sottostare a leggi di mercato).

Io credo che l’unica ragione per cui non ha ancora detto “sono fascista” sia che teme il rinculo di sparare un colpo del genere, ma ormai è ovvio che ha preso quella strada lì e che il passo successivo non è più dimostrare di non essere fascista (ormai impossibile), ma difendere il suo esserlo.

In generale a me la Nappi piace, ma al di là di tutto, è proprio la contrapposizione con Fusaro che me la fa amare. Quanto non sopporto Fusaro mi piace la Nappi: un intellettuale di professione che dice le peggio cazzate sotto l’ombrello accademico, contro una lavoratrice che invece dice cose sensate e viene insultata per via del suo mestiere. Essi sono sicuramente due eccessi opposti, dovrebbe essere difficile per persone sane di mente identificarsi interamente con uno di loro (ma la gente impazzisce molto rapidamente oggidì). Sono solo simboli dei due estremi di un continuum; ognuno si piazza su quel continuum più vicino a lei o a lui. Come simbolo, è a Valentina che sono vicino.
Il che forse ha a che fare anche col fatto che lei non mi manderebbe in carcere mentre Fusaro sì.


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17 responses

29 10 2014
Fill

La Nappi un intellettuale che sa pensare? Wow il tuo spacciatore si che si procura roba potente… La Nappi si limita a ripetere luoghi comuni e slogan popolari tra cerchia di persone di cui si circonda, cerchia composta da individui troppo attaccati al denaro per essere comunisti e troppo poco puritani e contro il concetto tradizionale di decoro per poter essere fascisti… che adesso sia un’intellettuale è semplicemente una cagata pazzesca.

29 10 2014
lostranoanello

POTENTI ARGOMENTI EVERYWHERE

30 10 2014
Fill

Le tue e le sue sono argomentazioni invece? Siccome dice banalità in difesa dei gay e contro il comunismo e fascismo adesso sarebbe diventata addirittura un’intellettuale e grande pensatrice.
Se basta solo avere antipatie in comune per innalzare a intellettuale un personaggio l’Italia pullula di intellettuali tra le prostitute, i gay non comunisti, i pornoattori, i gestori di sexy shop e tutti liberisti pro-gay nessuno escluso sono classificabili intellettuali.

30 10 2014
lostranoanello

Vedi sotto mon amour

29 10 2014
lostranoanello

Però dai, te lo riconosco, non dice cose incredibilmente originali. Il fascismo si è sempre presentato come anticapitalismo e antilibertarismo (sia economico che di costume). La Nappi non è un genio, cioè, non sono uno di quelli che ne osannano la superba intelligenza. Però nella miseria intellettuale che attraversa il paese splende come l’alba perché dice alcune cose banali e per lo più corrette. Una cosa a cui non siamo abituati.

25 03 2015
eelu

Puntualizzo una cosetta qui perché in questa notte insonne ho letto con piacere tanti tuoi post e mi dispiace se proprio per l’ultimo ci salutiamo male.

Capisco che parli in generale e usi questi due tipacci come simboli su un continuum.

Ma puoi davvero dire che l’anticapitalismo È fascismo? La Nappy lo afferma chiaro e tondo, anzi spesso è il punto a cui tende tutto il suo squirting dialettico. Peggio, dice che il capitale deve essere lasciato liberissimo, ché secondo Marx (!?!) deve accentrarsi al massimo (anche se ciò provoca la crisi che ci sta portando al fascismo vero…) PER POI arrivare alla rivoluzzzzz… :/
Lo affermi anche tu? Spero di no, che razza di discorso è?
Perché a quel punto devo dare ragione a Fusy quando dice che il capitalismo è totalitario, nel presentarsi come unico mondo (non-fascista) possibile.

Che poi è anche il motivo per cui Fusy NON è fascista.
1) Il fascismo è totalitario, richiede un dvce e un partito che aspirano a rappresentare TUTTI, e chi non si sente rappresentato botte. Una caratteristica che il semplice anticapitalismo non ha, nemmeno se è reazionario nella morale.
2) Il fascismo era anticapitalista? Sicuro sicuro? A chiacchiere, forse, nella propaganda dei primi anni, e nemmeno. Nessun industriale si è mai lamentato di Mussolini, che io sappia… e vorrei anche vedere!
Insomma se Fusaro è fascio lo è anche il più buono e aperto dei pretini di sinistra. Perché diluire questa etichetta? Poi FN o CP come li chiamiamo (lo so che ci verrà qualcosa in mente, ma… 😀 )?

Fin qua stiamo ancora parlando dei massimi sistemi. Poi però se scendiamo nella concretezza dei discorsi vediamo che il punto reale su cui si scannano, il motivo per cui sono sulla ribalta, è l’Unione Europea, e il suo simbolo l’euro. Per lui sono strumenti di distruzione economico-sociale, per lei strumenti di americanizzazione. Chi ha ragione?
Non voglio dare giudizi di valore, a me gli USA piacciono e sono un libertario arrapato.
Ma è un fatto che NON stiamo andando verso gli Stati Uniti d’Europa che sogna Vale: proprio il contrario. Ci stiamo distruggendo, fomentando l’odio tra nazioni e tra classi in modi che 10 anni fa sarebbero stati impensabili. Vallo a dire al te stesso del 2005 che avremmo avuto partiti neofascisti al 25% in Europa, che i tedeschi sarebbero stati di nuovo rappresentati con le svastiche, che la Grecia… http://www.ilpiugrandesuccessodelleuro.it
Purtroppo, e lo ripeto purtroppo, e ribadisco purtroppo, sulla questione concreta ha ragione Fusy, anche se è di un’antipatia infinita, specie rispetto alla Nappy su cui ora vado a sborrare. Eppure fosse per lei dovremmo continuare per decenni a goderci questa simpatica disoccupazione di massa che tanto bene fa alla coesione sociale.
E noi non vogliamo branchi di disoccupati alcoolizzati e disperati con un’intelligenza sotto la media, vero?

25 03 2015
lostranoanello

Non dico che l’anticapitalismo è fascismo… come Valentina, dico che il fascismo è anticapitalismo.
Solo a parole? E perché, in quali aspettid ella sua vita concreta Fusaro è anticapitalista? Insegna in un’università privata di stampo cattolico in Lomvardia, il cuore del capitalismo italiani. Dove sta l’anticapitalismo concreto di Fusaro?
Anche sulla questione rappresentazione, non mi trovi d’accordo, ma credo che qui partiamo da due punti di vista diversi. Vedi, io sono d’accordo con Fusaro su alcuni aspetti descrittivi. Il marxismo originario è esattamente quello della Nappi. Stiamo dentro al capitalismo e nel frattempo acceleriamo la rivoluzione delle classi proletarie, che poi faranno una dittatura del proletariato, che infine si dissolverà per dar luogo ad un’utopia anarchica-autogestionale.
Ovviamente questo percorso come l’ha descritto lui non si è mai compiuto, non credo sia necessario entrare troppo nel dettaglio storico per convenirne. Le istanze del cosiddetto comunismo nella storia si sono sempre concretizzate in totalitarismi, il più delle volte apertamente fascisti, altre volte sottilmente fascisti. Insomma il proletario scocciatosi di aspettare la rivoluzione comunista dopo un po’ si fa fomentare dalla retorica fascista. Forse che non gli dice in gran parte le stesse cose? I perfidi capitalisti ebrei, il potere finanziario eccetera… la pars destruens dei due pensieri è largamente sovrapponibile. Per questo Fusaro diventa fan di un personaggio come Putin… dimmi, Putin è anticapitalista? Non direi proprio. Fusaro ha un bel da fare a citare Kant per giustificare il proprio tifo calcistico per un mezzo dittatore violento, corrotto e peraltro pure ipercapitalista (anche se non liberale, il fascismo non è mai liberale).
Ti stai concentrando su alcune caratteristiche del fascismo, anche rilevanti: il culto del capo, per esempio. Ma per avere il culto del capo serve che ci sia già un capo fisico da adorare? Questo nuovo “anticapitalismo” molto capitalista ha già un capo simbolico in Putin. C’è tutto lo spazio del mondo poi perché si costruisca anche un capo fisico.

Non voglio invece entrare troppo sulla questione euro qui … Però, forse lo avrai intuito, io sono parecchio pro-euro. Non credo che se fossimo restati fuori staremmo concretamente meglio oggi, e soprattutto non credo che lo saremmo stati nel lungo e lunghssimo termine. Cioè, che faceva l’Italia prima per contrastare la crisi economica, che adesso non può fare? Svalutava. Ad libitum. Quanto mai può durare questo metodo? Ad un certo punto è necessario anche pensare ad ottimizzare la produzione e tagliare gli sprechi. Ora sotto le pressioni dell’Europa l’Italia sta facendo qualche timido, timidissimo tentativo in quel senso. Senza L’Europa non ci avrebbe mai neanche provato.
E poi ci sono tutta una serie di argomenti strettamente economici in favore dell’euro che probabilmente avrai già sentito e che in generale riconosco come validi… Insomma, sono contro Fusaro anche su questo punto.
Sai, essendo antimarxista, amo molto le spiegazioni storiche “sovrastrutturali”… io non credo che il fascismo nasca per via della crisi economica. Io credo che il fascismo sia sempre lì e al massimo la usi come scusa. Se iniziamo a dire “il fascismo è dovuto alla crisi” stiamo sottilmente producendo una specie di provvidenza storica per cui da crisi viene fascismo. Io non credo che dalla crisi debba venire per forza il fascismo, né che siamo giustificati ad appoggiare gli emuli del fascismo di turno perché c’è la crisi.

25 03 2015
eelu

Sono stato poco chiaro, provo a spiegarmi meglio.

…come Valentina, dico che il fascismo è anticapitalismo

Un conto è dire questo, ma la Nappi iniziò la querelle con un articolo il cui titolo recita “Oggi il fascismo si chiama anticapitalismo”. Tu riduci (e meno male…) l’ambiguità semantica che lei invece ha lasciato a bella posta in titolo e conclusione.
Ma anche se lei non avesse voluto insinuare surrettiziamente che anticapitalismo=fascismo, perdonami, ma dire che il fascismo è anticapitalista è storicamente falso. Mussolini ebbe l’appoggio continuativo e convinto dei capitalisti industriali e terrieri italiani, distrusse i sindacati e la coscienza di classe, ebbe il plauso di Churchill per il suo ruolo di argine alla sinistra: la propaganda anti-plutocrazie (in effetti non ricordo pronunci la parola capitalismo) serviva a giustificare l’imperialismo coloniale – che è il più classico esito del capitalismo.
Ma pure Fusaro, non è mica anticapitalista: usa la parola, ma esprimendo concetti anti-liberisti, comunitaristi; per il resto come proposte concrete lo vedo vagheggiare piuttosto i vari capitalismi di stato tipo Chavez o, come hai detto tu, Putin.
Bene, allora siamo d’accordo! Stiamo dicendo la stessa cosa mi pare. Però se né Putin né Fusaro né il fascismo sono anticapitalisti “davvero”; se il solo Fusaro lo è a parole; se poi manca *non solo* un capo da idolatrare ma soprattutto un partito interclassista-nazionalista (e F. ha recentemente attaccato l’unico candidato , la lega) il ragionamento della Nostra si affloscia tristemente… come una sovrastruttura.

E rivela la sua struttura economicistica. Resta infatti, del discorso della Nappi, solo la convinzione che sia necessario diventare al più presto gli Stati Uniti d’Europa, e che il capitale si deve accentrare. Per me questo discorso è profondamente, irredimibilmente antidemocratico, fascista proprio in senso autoritario-paternalista. Non si dice, “questa è la mia idea, gli avversari ne hanno un’altra, si voti”. Si dice: “there is no alternative”. And if there is, aggiunge Nappi, è fascista.

Vergognoso per molti aspetti, ma ai fini di questa riflessione basta dire che se ne sono altamente fottuti della democrazia persino come minimo procedurale, persino come vuoto rito. Fa male al cuore vedere quanto è vera l’accusa di un Farage: “They asked to choose between Yes, or Yes please”. Vince il no? Si rifà, questa è la bella eh!

Quanto all’euro, qui dovremmo farci brutti perché per me questa moneta, i trattati su cui fonda e gli annessi e connessi sono incompatibili con la democrazia costituzionale.
La stessa scusa di diminuire gli sprechi e aumentare la produttività è uno specchietto per non economisti. La pausa pranzo dei miei dipendenti è spreco per me ma utilità per loro. La faccio breve e ti linko some food for thought. http://goofynomics.blogspot.it/2013/05/declino-produttivita-flessibilita-euro.html
L’euro è una di quelle sovrastrutture che ti interessano, un’ideologia, quella del vincolo esterno, secondo cui gli italiani sono incapaci o stronzi e non meritano di governarsi da soli. Sei intelligente, scrivi bene, avevo i tuoi stessi occhiali uguali uguali, ma ti prego di considerare la possibilità che su questo specifico tema ti abbiano preso per culo per 20 anni. Vederlo come un’argomento pro o contro una persona in particolare è il modo sbagliato. È lotta di classe. E l’uomo forte è la risposta (controproducente!) del demos quando la perde.

25 03 2015
lostranoanello

Ma guarda che non è che sia durato così tanto il fascismo, eh. Devi vedere anche se un’alleanza resiste alla proba del tempo. Già dovrebbe insospettire il fatto che, a parte l’URSS che non subì la crisi del 29, l’Italia fu il primo paese a uscirne, grazie ad una presenza poderosissima dello stato nell’economia. Vogliamo chiamarlo “capitalismo di stato”? Boh, fai te, tanto il comunismo vero io ancora non l’ho visto, le altre cose le possiamo chiamare come vogliamo. Io prendo i movimenti no-euro e “anticapitalisti” a parole e vedo chi ci sta dentro. Fusaro. Salvini. Le Pen. Praticamente tutte le estreme destre europee. Mi viene il sospetto, “sovrastrutturale”, che non stiamo parlando di geni dell’economia con in mente grandi riforme, ma semplicemente di reazionari ipernazionalisti e anche un bel po’ razzisti che vagheggiano il ritorno all’epoca felice dell’autarchia, così non ci arrivano più i prodotti cinesi. E senza alcun costrutto reale in mente poi… Salvini interrogato in TV su COME uscire dall’euro non lo sa dire. Eppure è una domanda facile, dici che vuoi uscire dall’euro, dimmi almeno in che consiste questa cosa, qual è la prossima mossa. Non lo sa. E’ il male, dobbiamo uscirne, ma non sa come fare legalmente, non sa come salvaguardarci da una prevedibilissima guerra di svalutazioni successiva, niente. Parole al vento.
Poi, insomma, non è che stai parlando con un superfan della democrazia, eh. Io interpreto la democrazia come scrivo qui

Democrazia e pleistocrazia


Semplicemente come un sistema basato su un potere centrale “debole”. Non do affatto per buono che affidarsi al voto sia la panacea di ogni male.
E poi c’è anche un pochino il fatto politico da considerare: è ovvio che “Italia” è avviato a contare nulla come termine nel prossimo futuro. Ci vuole una “Europa”, se vogliamo ancora contare qualcosa al livello internazionale. Allora che si fa, prima unione politica e poi monetaria dopo? Magari era una buona idea vent’anni fa, ora siamo su un’altra strada. Unione politica senza unione monetaria? Oppure torniamo indietro, disfacciamo l’unione monetaria, facciamo l’unione politica, e poi rifacciamo l’unione monetaria?
Non ce l’ho tanto chiaro quale sia il progetto. La mia idea è che a ‘sto punto si va avanti con l’unificazione.
E’ antidemocratica? Mah… non è che l’Italia sia nata con un referendum. A dire il vero, non mi viene in mente nessuno stato che sia nato in quel modo, di solito sono uniti militarmente. Questo metodo qui mi pare molto più pacifico.

27 03 2015
eelu

Bah ho capito che non ti piacciono i sostenitori politici del ritorno alla sovranità monetaria.
È vero, molti sono tremendi, ma potresti sempre rivolgerti a Fassina che ha capito il problema. E meno male che c’è lui, perché se fosse per quelli che ragionano per appartenenza…
Comunque, visto che sei uno scienziato, dedica un po’ di tempo ad analizzare i fatti stilizzati. Suggerisco questo think tank http://www.asimmetrie.org/
In particolare sul “piano” https://www.youtube.com/watch?v=wVnaApw8f8w

Per il resto, mi sembra di capire dall’altro post che il tuo ideale sarebbe una tecnocrazia di competenti che conoscono e perseguono il bene comune.
Vorrei ti rendessi conto che parlando di economia il bene poniamo degli operai (piena occupazione) è il danno di un altro, l’imprenditore (alti salari). Fingere che la moneta e la politica monetaria siano neutrali, e non strumenti di lotta sia di classe, sia geopolitica, è un grave errore dei progressisti.
Così come il “contare” dell’Italia o dell’Europa nel mondo (che trito luogo comune) significa… cosa significa? Deporre i dittatori per es. in Libia?

Mi dispiace, ma tu in quanto persona intelligente, poliglotta ecc. hai ottime possibilità di passartela bene ovunque, e al limite di trasferirti a Berlino a lavorare. E gli altri stronzi, i sottolamedia di Canicattì, Torpigna, Pollenatrocchia cosa devono fare? Soffrire nella disoccupazione, per ora; ma presto una pulsione comune fra i primati li spingerà fra le braccia del primo uomo forte disponibile. Tutto questo perché qualcuno ha deciso di sedare la conflittualità in Europa, per poter meglio fare guerra a Cina e Russia.

4 04 2015
lostranoanello

Perché, non è forse vero che è più importante fare blocco comune contro le potenze economiche emergenti, che hanno tutta la potenzialità per spappolare i singoli stati europei, piuttosto che farne un discorso di Italiani VS tedeschi?
Quanto ai sottolamedia, non mi è nota una condizione storica in cui essi non siano, appunto, sotto.

15 09 2015
i-pod keroro

elu non ha tutti i torti

Comunque, se non si fa direttamente la guerra all’UE per la sua distruzione, almeno resistere e anzi lottare per guadagnare qualcosa contro le tendenze privatizzatrici di questa organizzazione.

15 09 2015
i-pod keroro

UE che comunque non è riformabile… peccato che il GUE-NGL sia di fatto eurocomunista cioè socialdemocratico

In maggioranza (in buona sostanza, la maggior parte dei partiti di quell’eurogruppo parlamentare è anche iscritto al “partito della sinistra europea”).

15 09 2015
lostranoanello

S’è capito, spero,
1) che non sono d’accordo con voi, e che molti economisti, anzi, più o meno tutti la pensano come me
2) che l’articolo non riguarda l’essere o non essere capitalista del fascismo, anche perché con tutti i capitalismi che ci sono stati “capitalismo” ormai non significa più niente di preciso (e forse in questo è come il comunismo).
3) Che dato che l’articolo non riguarda la questione in sé se il fascismo fosse capitalista o meno, né men che meno l’UE, non parteciperò alla discussione.
Ma voi divertitevi pure, eh.

15 09 2015
i-pod keroro

Il fascismo faceva gli interessi piccolo borghesi? Per carità

“L’economia e la finanza italiana nel loro complesso hanno continuato quel miglioramento e quella lenta ricostruzione delle devastazioni della guerra, che erano già cominciati ed avviati negli anni precedenti; ma ad opera di energie sane del paese, non per gli eccessi o le stravaganze della dominazione fascista; alla quale una sola cosa è certamente dovuta: che i profitti della speculazione e del capitalismo sono aumentati di tanto, di quanto sono diminuiti i compensi e le più piccole risorse della classe lavoratrice e dei ceti intermedi, che hanno perduta insieme ogni libertà e dignità di cittadini”. (dall’introduzione a Un anno di dominazione fascista)

Il liberismo del 1922-25, il protezionismo post 1925, la guerra d’Etiopia, il corporativismo… furono tutte politiche dettate dal grande capitale, politiche economiche fatte per favorire il grande capitale.

15 09 2015
i-pod keroro

Quello che la Nappi intende penso sia lo “sviluppo delle forze produttive” per dirla con termini marxisti

isnomma, ridistribuzione della ricchezza e non della povertà

peccato che i paesi europei siano già paesi a capitalismo avanzato

Lei vorrebbe che l’UE si unificasse economicamente per poi instaurare il socialismo in tutta Europa e non in un solo Stato? Mah…

Non penso si arriverà mai a salari uguali, a contratti europei di categoria ecc. già in Italia la tendenza è quella di disfare i CCNL.

Sì, al di fuori dell’UE ci sono altri paesi in cui i grandi capitalisti europei possono e potranno delocalizzare ma perchè togliersi la possibilità di farlo anche all’interno dell’Europa, mantendo salari diversi ecc?

E comunque non è detto che se la UE a livello centrale verrà presa come la Russia del 1917 dai comunisti, non ci saranno secessioni di “aree bianche”… però in effetti ciò sarebbe più realizzabile che mantenendo più stati come adesso… innanzitutto i “bianchi” non avrebbero il pretesto morale della difesa dall’aggressione di un’altro Stato, essendocene uno unico.

19 09 2015
Filiberto

Sono un filosofo anch’io e un po’ mi dispiace che la filosofia divenga terreno di scontro su luoghi comuni come il capitalismo o l’anticapitalismo. Pure io ho studiato Marx, mi sono letto il Capitale e ci ho dovuto pure farci un esame, la filosofia politica è una materia tosta. In realtà per comprendere il marxismo bisogna andare molto più a fondo, sino a Spinoza. Non a caso Marx confutò sia l’idealismo Hegeliano, sia il materialismo di Feuerbach. Ma per capire bene questi concetti bisognerebbe leggersi l’Etica e il Trattato Telogico Politico di Spinoza. Alla base del pensiero filosofico moderno c’è Spinoza e per me non ne è esente nemmeno Schopenhauer e Nietzsche, tantomeno Kant. Il fatto che si vada oltre il Capitalismo è alla fine la stessa cosa per cui siamo destinati ad andare oltre il socialismo, ma non perché le due cose debbano continuamente confrontarsi in un eterno dualismo, ma perché spariranno prima o poi dal nostro orizzonte storico, vedi panta rei, tutto scorre. Però una cosa Marx l’ha azzeccata e l’ha capita benissimo ed è in realtà quello il punto importante, la storia è frutto della nostra produzione economico-sociale, la storia materiale è matrice della nostra ideologia. Quindi in realtà il punto è dove va la nostra economia e questo dipende dalla nostra tecnologia che lentamente cambia la produzione economica e quindi la società. Per cui il vero problema e lo aveva scritto pure Heidegger, è come si comporterà l’uomo di fronte all’insorgere di un altro uomo, quello artificiale, l’uomo, la mente artificiale, la proiezione matematica e metafisica che comunque, prodotto lo stesso della Natura, in quanto l’uomo ne fa parte, forse un giorno estinguerà la nostra civiltà. Tutto nasce e perisce come scriveva Giordano Bruno. Di tecnologia ne so qualcosa perché oltre ad essere laureato in Filosofia ed avere un diploma in Scienze Sociali, ho pure un diploma in Perito Elettronico e vi assicuro che se vi mettete a studiare elettronica, una materia scientifica al massimo ne vedreste delle belle!

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