I genitori antivaccinisti sono pazzi?  

9 05 2015

Mettiamo subito i puntini sulle “i” per questo articolo:

  • I vaccini salvano vite.
  • I vaccini non salvano solo la vita di chi si vaccina, ma anche di coloro che non possono vaccinarsi, grazie all’immunità di comunità.
  • Vaccinarsi non aumenta il rischio di sviluppare l’autismo, una malattia che è dimostrata da tempo avere origini principalmente genetiche.
  • Le campagne contro i vaccini sono pericolose, al limite della criminalità per le conseguenze nefaste che possono avere.

Quindi la domanda di questo articolo non è se ci si debba vaccinare e vaccinare i propri figli, si deve. La domanda è se quei genitori che pensano che il proprio figlio autistico sia tale per colpa di un vaccino siano pazzi visionari.

Spesso noi scienziati tendiamo a trattarli come tali, e diciamolo, sicuramente il loro coinvolgimento emotivo li rende poco ragionevoli. Tutti loro compiono la famosa fallacia logica del post hoc ergo propter hoc: mio figlio ha mostrato i sintomi dell’autismo dopo il vaccino, quindi è colpa del vaccino. Probabilmente avrà anche bevuto succo di frutta prima di mostrare i primi sintomi, questo non significa che il succo di frutta causi l’autismo. Quindi è vero che spesso non sono molto ragionevoli, per non dire che generalmente sparano pantagrueliche minchiate. Ma non è possibile che in qualche modo qualcosa di quello che hanno visto abbia potuto seriamente supportare l’ipotesi di una colpa del vaccino?

Confesso che ero combattuto sull’idea di scrivere questo articolo o meno; fra i comunicatori della scienza vige una specie di regola tacita che consiste nel trattare il proprio target comunicativo come se fosse fatto di bambini idioti completamente in preda dei propri più bassi istinti. Dunque è necessario, secondo costoro, calibrare accuratamente la propria comunicazione, sia nella forma che nei contenuti, per portare l’ascoltatore dalla nostra parte. Per esempio, certe cose anche se vere non bisogna dirle, perché l’ascoltatore o il lettore, che è in preda ai propri istinti come un gatto che insegue il puntatore laser, non è in grado di elaborare tutte le informazioni. Sì, come si fa con i bambini un po’ idioti!

Ora, mentre è vero che parte delle nostre opinioni sono determinate sulla base di pulsioni emotive, è vero anche che sulle cose si può ragionare con le persone. Penso dunque che tutte queste tecniche comunicative da manuale  siano sicuramente preziose, ma come tutte le cose scritte nei manuali vanno prese cum grano salis. Per questo alla fine ho deciso che il mio lettore può essere in grado di elaborare le informazioni e le ipotesi contenute in questo articolo, e l’ho scritto lo stesso.

Perché mentre tutte le evidenze scientifiche ci dimostrano che prendere il vaccino non aumenta il rischio di sviluppare l’autismo, è anche vero che c’è un’ipotesi che spiegherebbe come sia possibile che in certi soggetti un vaccino possa aver causato o favorito l’insorgere dell’autismo.

Da quanto ho letto, le testimonianze dei genitori che dichiarano che i propri figli sono stati resi autistici dal vaccino hanno spesso un tratto in comune: descrivono il bambino come dotato di uno sviluppo del tutto normale, in grado di parlare e socializzare correttamente; poi arriva il vaccino, quindi una regressione mostruosa delle capacità verbali e sociali fino al fenotipo autistico.

L’autismo che insorge in questo modo viene chiamato “autismo regressivo”, e si distingue da quei casi di autismo in cui invece il bambino non ha mai avuto uno sviluppo normale.

Per ora nessuno sa definire una causa specifica ed unica dell’autismo, sia esso regressivo o meno. Però alcuni dati epidemiologici ci dicono qualcosa. Uno dei filoni di ricerca più fruttuosi è quello che riguarda la correlazione fra autismo e difetti genetici della funzione mitocondriale.

Ora, non tutti gli autistici hanno disfunzioni metaboliche, né viceversa tutti coloro che hanno disfunzioni metaboliche. Si calcola, però, che circa un 4-5% degli autistici abbiano un difetto genetico mitocondriale[1].

Sono pochi, eh! Ma il punto è che nella popolazione sono parecchi di meno, quindi in proporzione 5 su 100 sono tanti. Questo ci fa pensare che una piccola porzione degli autistici possano esserlo per via di una disfunzione mitocondriale. In altri studi, dunque, si è voluto studiare le caratteristiche specifiche di questi pazienti; riuscire a spiegare, e magari a trattare correttamente, anche solo un 5% degli autistici sarebbe un bel risultato, no?

I dati che vi do ora sono stime fatte su campioni piccoli, e dunque in buona parte speculative, ma si ipotizza che circa il 50% di questi autistici “mitocondriali” abbiano avuto un decorso di tipo regressivo: sono stati bene fino ad un certo punto, poi le loro condizioni sono precipitate[2].

Ma qui la cosa si fa interessante: nel 70% di questi casi (ancora, prendete i numeri con le pinze), la regressione è iniziata in seguito ad un evento infettivo con febbre alta [3].

Quella che segue è solo un’ipotesi, ma può essere che in alcuni individui accada una cosa del genere: hanno un raro difetto genetico mitocondriale, che però passa inosservato; a seguito di un evento febbrile, però, il difetto genetico causa uno scompenso nell’equilibrio energetico che in qualche modo va a danneggiare alcune funzioni cerebrali.

È risaputo che il vaccino spesso causa un accesso febbrile molto breve immediatamente dopo la somministrazione.

Tutto molto speculativo, ma potrebbe essere che in  pochissimi autistici sia successa una cosa del genere: avevano una disfunzione mitocondriale latente, il vaccino ha causato un normalissimo attacco di febbre, ma in quei soggetti predisposti ciò ha precipitato le condizioni del soggetto, causano la rapida insorgenza dei sintomi tipici dell’autismo regressivo.

Ma se è così, se davvero questo può succedere, perché non vediamo nessuna associazione statistica fra il vaccino e l’autismo? E perché tu ci dici che bisogna vaccinarsi comunque?

Ovviamente io non dico che questo succeda; dico che forse potrebbe succedere. E dico che, se l’ipotesi in questione fosse vera, ciò non contrasterebbe né con il fatto che non vediamo l’associazione fra vaccinazioni e insorgenza dell’autismo, né con la mia asserzione che ci si debba vaccinare comunque.

Primo, stiamo parlando di casi rarissimi, quindi un’associazione così microscopica potrebbe sfuggire agli studi epidemiologici. Rinunciare alla protezione dei vaccini per un rischio così piccolo sarebbe come rifiutarsi di uscire di casa per paura di essere colpiti da un fulmine.

Secondo, comunque sarebbe una cosa che può succedere solo su una minoranza ristrettissima di soggetti predisposti.

Terzo, e più importante: non è il vaccino a causare l’autismo, è la febbre! Questo spiega perfettamente perché non vedremmo l’associazione. In crti casi la febbre è causata dal vaccino, ma non è che se non ti vaccini non puoi prenderti la febbre; anzi, prima o poi una febbriciattola l’avrai comunque nei primi anni di età. Per questo prendere il vaccino o meno non è una variabile significativa.

Per queste ragioni io dico che sapere che questo meccanismo potrebbe esistere nulla cambierebbe rispetto al nostro atteggiamento verso i vaccini: dobbiamo usarli lo stesso.

Ed è per questa ragione che all’inizio avevo pensato che non fosse il caso di scrivere un articolo su questo tema. Gli antivaccinisti in media non leggono affatto la letteratura scientifica e utilizzano oggi gli stessi argomenti triti e ritriti che usano da duecento anni; nessuno di loro si accorgerebbe mai dell’esistenza di un vero collegamento fra alcuni casi di vaccino e l’insorgere dell’autismo. Potrei dunque stargli facendo un favore proponendo un meccanismo plausibile che permetta alla cosa di accadere, seppure in un caso su un milione. E questo sarebbe male.

Però … Però potrebbe non essere né giusto né bello trattare come un pazzo un genitore che abbia davvero visto il proprio figlio sviluppare sintomi autistici dopo la vaccinazione. Può essere che davvero, in quel caso, il vaccino sia stato il pretesto attraverso cui la predisposizione genetica del bambino abbia determinato l’insorgere dei sintomi.

Certo, sarebbe successo comunque al primo raffreddore che si fosse preso, ma non è quello il punto. Il punto è che può essere davvero che il genitore abbia visto quello che ha visto: un vaccino che ha “causato” la regressione autistica.

Io credo che dire a un genitore così “guarda che non sei un visionario, magari è andata davvero così” sia doveroso. Esattamente come è doveroso ricordare che i vaccini salvano le vite e che, in ogni caso, non prenderli è molto più pericoloso che prenderli.

E se qualche comunicatore non è d’accordo, pazienza…

Ossequi.

  1. Oliveira, G., et al., Epidemiology of autism spectrum disorder in Portugal: prevalence, clinical characterization, and medical conditions. Dev Med Child Neurol, 2007. 49(10): p. 726-33.
  2. Weissman, J.R., et al., Mitochondrial disease in autism spectrum disorder patients: a cohort analysis. PLoS One, 2008. 3(11): p. e3815.
  3. Shoffner, J., et al., Fever plus mitochondrial disease could be risk factors for autistic regression. J Child Neurol, 2010. 25(4): p. 429-34.

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16 responses

9 05 2015
ilmentitore

Hai speculato filosoficamente su qualcosa che invece richiede una prova per essere sostenuta; stavolta non sono d’accordo né con la tua argomentazione né con la tua conclusione.
Perché nessuno di noi scienziati prova gusto a prendere in giro o ad offendere i genitori di bambini autistici, anche se sostengono tesi non valide su questo mondo.
Dal momento però che un giudice civile si accontenta della plausibilità del fatto, di fatto tu stai effettivamente giustificando le loro pretese di risarcimento per danni. Poi arriva il giornalista farlocco giustizialista di un certo colore politico – uno di quelli che amano la Costituzione e le toghe – ci fa il pezzo scandalo, e il risultato lo sai qual’è? Il panico!
La scienza, il metodo scientifico, vanno difesi. Ancora di più oggi che molte persone non si rendono conto di com’era vivere prima.

9 05 2015
lostranoanello

E’ questo che gli scienziati fanno la maggior parte del tempo, speculano. Non sono sicuro di aver capito quello che intendi. C’è un’ipotesi scientifica valida su un meccanismo attraverso il quale il vaccino potrebbe, in un numero ristrettissimo di casi, essere il fattore scatenante di una predisposizione genetica all’autismo. E’ un’ipotesi abbastanza serie, peraltro, pubblicata su riviste di rilievo.
Pensi che non si dovrebbe parlarne in pubblico mai, neanche quando, come qui, si dà un contesto molto preciso e circostanziato all’affermazione e alla sua portata?

9 05 2015
ilmentitore

Hai preso un dato, probabilmente anche errato, e sopra di esso hai fatto delle induzioni e delle inferenze che ti hanno portato a delle conclusioni che francamente ritengo al limite del plausibile. Che cosa non fanno alcuni scienziati pur di attirare l’attenzione su di se (non parlo di te, ovvio).
Sono per natura molto scettico, e più cresco più lo sto diventando; forse mi sto indurendo troppo… non saprei.

Per quanto riguarda la domanda che mi fai, sono ancora dibattuto: mi piacerebbe poter discutere apertamente alcuni argomenti, e in passato ci ho provato. Ho raccolto solo delusioni, e mi sto rendendo conto che sono davvero poche le persone con cui vale la pena di discutere di certe cose. E’ un attimo che l’oratore di turno si mette a fare retorica e tu che ti stai massacrando per cercare di far arrivare certi messaggi perdi ogni possibilità di raggiungere lo scopo. Ormai sono dell’idea che chi può e vuole capire può farlo benissimo da solo; per gli altri c’è poco da fare.

9 05 2015
lostranoanello

Ma guarda che nessuna delle ipotesi sulla genesi dell’autismo arriva più in là di dove arrivi questa; il legame fra autismo è malattie mitocondriali è uno dei pochi accertati su basi epidemiologiche. Certo, vale per quattro autistici su cento, ma per quelli è un dato altamente indicativo. Se leggi gli articoli, ti accorgerai che specificano mille volte che l’associazione fra il vaccino di per sé, ovvero senza la combinazione con febbre e difetto metabolico, non è associata con l’autismo. E’ al livello di ipotesi, ma da qualche parte bisogna pur partire, la scienza inizia dalle ipotesi. Lo scetticismo è giusto, ma negare a priori un’ipotesi così, perché sì, non è un atteggiamento scientifico.
Se un genitore mi viene a dire “mio figlio il giorno dopo il vaccino ha avuto una regressione assurda” io posso rispondergli “può essere che sia stata dovuta alla febbre, ma se non si fosse vaccinato sarebbe successo comunque al la prima influenza”. Non è un brutto risultato.

9 05 2015
ilmentitore

Tu hai gli articoli completi? Li sto cercando ma sto trovando solo gli abstract…
Io non nego un’ipotesi, sostengo solo che finché è un’ipotesi non dovrebbe essere divulgata se non tra gli addetti ai lavori, che tra giornalisti t.d.c., politici idem, avvocati succhiasangue e narcisisti in cerca di seguaci è un attimo a fare un macello.

9 05 2015
ilmentitore

A parte il primo del quale ho trovato solo gli abstract gli altri due li ho letti al volo. Dati interessanti, effettivamente.
Ma stiamo ancora ad un livello che la diffusione di certe informazioni secondo me non è indicata (parlo come se stessi somministrando un farmaco… vabbè’ sto alla frutta proprio).

10 05 2015
lostranoanello

Io invece credo che proprio per la delicatezza della questione, sia importante divullgare questi dati, e farlo nel modo giusto. 🙂

2 06 2015
ilmentitore

ho trovato questo nuovo articolo sulla questione, penso possa interessarti.

Fai clic per accedere a autismo_MMR_JAMA2015.pdf

10 05 2015
imveryshy

Non ho letto gli articoli ma mi pare strano che un bimbo arrivi alla prima somministrazione di un vaccino senza mai avere avuto un episodio febbrile prima …

10 05 2015
lostranoanello

Sì, vero, un po’ strano, probabilmente alquanto raro. Spiegherebbe ancora meglio perché della cosa esistano solo evidenze aneddotiche.

10 05 2015
Thetrueunderthebridge

Trovo molto interessante l’articolo.
Estrapolo un ragionamento da uno dei miei flussi di pensieri:
Praticamente, se fosse uno stato febbrile a causare l’autismo o uno dei vari spettri di esso, il vaccino sarebbe “il meno” in ogni caso, perchè una febbre dovuta ad una malattia presa per mancanza di vaccini potrebbe anche creare molti più danni.
In genere il tuo articolo non fa una piega, ed al tempo stesso non dici “i vaccini causano l’autismo”, bensì “se causassero l’autismo…anzi no, non lo causano, se la febbre dovuta al vaccino causasse l’autismo…”. E’ un “se” di ragionamento delle varie ipotesi, che dimostra “anche fosse così, beh, è decisamente il meno”.
Bell’articolo.

10 05 2015
lostranoanello

Ti ringrazio 🙂
Infatti a poco più di un anno di età il morbillo è un pericolo potenzialmente mortale, e che comunque può facilmente causare handicap anche molto più gravi dell’autismo.

12 05 2015
Michele

Articolo ben fatto su un tema delicato e con coraggio. Aggiungo però che con gli antivaccinisti si dovrebbe iniziare ad avere una mano più decisa: comprensiva con chi è stato toccato da una sciagura ma intransigente quando si sfora nella pericolosa travisazione della realtà.

14 05 2015
vanamind

Ho sempre pensato che il legame fosse la febbre.

2 06 2015
ilmentitore

Aggiornamenti sulla questione…

Fai clic per accedere a autismo_MMR_JAMA2015.pdf

19 10 2015
Un tizio

Dico una cosa tanto banale da farmi pensare che probabilmente mi sono perso qualche passaggio. Verificare che le persone che si ritiene abbiano sviluppato l’autismo come conseguenza del vaccino rientrino effettivamente nel 4% degli autistici che presentano la disfunzione mitocondriale non sarebbe un metodo semplice per avere qualche indizio concreto sulla validità di questa ipotesi? Da quello che ho letto in merito non mi pare che questa cosa si faccia già, ma ammetto di non essermi addentrato troppo nella letteratura scientifica.

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